Fine estate

Settembre, eccoti qui. Sei arrivato in fretta, anche quest’anno le vacanze estive sono volate, e ci ritroviamo nuovamente carichi di energia per affrontare una nuova stagione. L’autunno è alle porte e, andrò pure controcorrente, ma io lo amo. Di questa stagione mi entusiasmano i colori che pian piano inizieranno a tendere al pastello, amo anche le giornate uggiose e la loro malinconia, e poi ne amo i frutti. Ah, quanto li amo! Zucca, castagne, funghi e poi, la regina del nostro Regno: l’uva. Siamo un popolo esperto in quanto a queste bacche che si presentano in vari colori: bianche, nere e rosse. Ticino, territorio di uva che produce dell’ottimo Merlot, ma non solo. Vino bianco fruttato, spumante, vini dolci, barricati, in purezza o miscugli di vari vitigni. Ce n’è per tutti i gusti. E tra settembre ed ottobre non mancano le famose sagre dedicate alla vendemmia che, anno dopo anno, radunano migliaia di appassionati ed esperti degustatori che festeggiano allegramente questo frutto decisamente a chilometro zero. La vendemmia è un momento socialmente importante, ed anche delicato: ci sono infatti vari fattori che entrano in gioco per garantire un risultato finale che soddisfi in tutto e per tutto. Eccone alcuni: in base al grado di maturazione dell’uva, ed al suo contenuto di zuccheri, si otterrà un vino più o meno alcolico. E poi ci sono le condizioni climatiche, da valutare con grande attenzione perché possono influire negativamente sugli acini che, al momento della raccolta, non devono essere bagnati di pioggia o rugiada mattutina per evitare che la qualità del mosto venga compromessa. E poi, due piccole curiosità: l’uva bianca normalmente matura prima di quella rossa, dunque è la prima ad essere raccolta, inoltre i vini più pregiati e di grande qualità necessitano di una raccolta manuale, che comporta una scelta selettiva dei grappoli, mentre per gli altri vini è molto comodo il metodo di raccolta meccanica, che consente anche di abbattere i prezzi. Ma dagli acini non si ricava unicamente il vino, ci sono infatti delle deliziose varietà di uva da tavola, uva passa usata principalmente per preparare dei dolci, succo d’uva e pure l’olio di vinaccioli estratto dai semi (ottimo anche come nutrimento per la pelle con effetto antiossidante).
Questa delizia dalla forma rotondeggiante ha origini antichissime, e c’è pure chi sostiene che il frutto proibito di Adamo ed Eva non fosse una mela, ma bensì dell’uva. Immagino che questo mistero non sia facile da svelare, ma ci sono segni che lasciano supporre la presenza di questo prelibato frutto già 55 milioni di anni fa. Milioni, non migliaia. Per dire. Un frutto antichissimo, che si dice venga coltivato da più di 10 mila anni. Fatto sta che l’uva è molto gustosa, ed ha anche grandi proprietà nutritive e curative. Energizzante, disintossicante e mineralizzante, nonché lassativa e diuretica. Composta circa dall’ 80% di acqua, possiede una buccia ricca di flavonoidi (che sono degli attimi antiossidanti) e consumare qualche manciata di acini ci permette di fare il pieno di vitamine e sali minerali. E, della serie non si butta via niente, oltre ai semi dai quali si ricava dell’olio, anche le sue foglie sono commestibili: nella cucina greca o libanese, infatti, esse vengono cotte al vapore per poi avvolgervi del riso e della carne. Delizioso.
Ho scoperto inoltre che il termine “vendemmia” viene usato unicamente per la raccolta dell’uva destinata a diventare vino, mentre per l’uva da tavola si parla semplicemente di “raccolta”. Ero l’unica a non saperlo? Dunque ecco, se vi propongono di andare a raccogliere dell’uva, sappiate che il vostro bottino non per forza finirà in una bottiglia con tanto di informazione sulla gradazione alcolica, ma ve lo ritroverete piuttosto sulla tavola a fine pasto, oppure ben amalgamato in qualche piatto speciale. E, a tal proposito, l’altra sera ho voluto provare una ricetta agrodolce, un abbinamento che ai più potrà sembrare insolito: pollo e uva. In pratica ho preparato della scaloppine di pollo al vino bianco, e a fine cottura ho aggiunto degli acini d’uva tagliati a metà. Risultato: lui ha mangiato solo il pollo, io la mia parte di scaloppine e una mini valanga di acini d’uva. Personalmente apprezzo molto questi accostamenti, come la pera cotta servita con la selvaggina, o le fragole nel risotto. Ma posso capire che non tutti impazziscano per questo genere di esperimenti culinari. E allora ecco che per questa settimana ho creato una ricetta facilissima, che ho preparato assieme ai miei bimbi. Non chiedetemi se a lui siano piaciuti…quando è rientrato dal lavoro non c’era nemmeno più l’ombra dei nostri dolcissimi spiedini. A quanto pare, questi erano davvero buoni…

Difficoltà: facile
Tempo di preparazione: 20 minuti
Tempo di cottura: 10 minuti 

Ingredienti

20 acini (circa) di uva senza semi
150 grammi di cioccolato fondente o al latte
3 cucchiai di latte
Perline di cioccolato o di zucchero q.b.
20 stecchini di legno 

Riducete il cioccolato a pezzetti e fatelo sciogliere a bagnomaria assieme ai due cucchiai di latte. Mescolate delicatamente in modo che si formi una crema liscia. Nel frattempo lavate ed asciugate bene l’uva, ed infilzate gli acini sugli stecchini. Intingete un acino alla volta nel cioccolato fuso, poi rotolateli nelle perline di cioccolato e riponeteli su un piatto ricoperto da carta da forno. Lasciate un po’ di distanza tra gli spiedini in modo che non si attacchino l’uno all’altro. Riponeteli in frigorifero per almeno 30 minuti prima di consumarli, in modo che il cioccolato si solidifichi. Si conservano un paio di giorni in frigorifero in un recipiente chiuso.

ENGLISH VERSION RECIPE

Difficulty:

easy
Preparation time: 20 minutes
Cooking time: 10 minutes

Ingredients

20 seedless grapes (approximately)
150 grams of dark or milk chocolate
3 tablespoons of milk
chocolate or sugar decorations as needed
20 wooden sticks

Cut the chocolate into small pieces and let it melt in a bain-marie with the three tablespoons of milk. Stir gently so that a smooth cream forms. Meanwhile wash and dry the grapes well, and stick the berries on the sticks. Dip one berry at a time in the melted chocolate, then roll them in the chocolate beads and place them on a plate covered with baking paper. Leave some distance between the sticks so that they do not stick to each other. Store them in the refrigerator for at least 30 minutes before consuming them, so that the chocolate solidifies. They keep for a couple of days in a closed container (in the fridge).

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